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[VIDEO] Giorno della memoria: le "foglie cadute", installazione artistica per non dimenticare. Il doppio filo del ricordo del passato e della solidarietà nel presente





Anche quest'anno la scuola secondaria ha voluto celebrare il Giorno della memoria dedicando un'intera giornata di riflessione sul tema, per ricordare la Shoah, le vittime della follia nazifascita e le dinamiche storiche e sociali che hanno condotto a tale genocidio.

In particolare, nella prima parte della mattinata si è affrontato l'argomento del cosiddetto "razzismo scientifico", delle sue origini, degli sviluppi e delle interpretazioni ideologiche che hanno spinto per secoli l'umanità a dividersi in "razze" e stabilirne di superiori e inferiori, fino al delirio delle teorie esposte da Hitler nel Mein Kampf e abbracciate poi anche da Mussolini. Si è poi visto come, dal punto di vista oggettivo, scientifico, che l'unica razza di cui si possa parlare è quella umana, come è stato dimostrato già negli anni '80 dal genetista italiano Luigi Cavalli-Sforza.

Dopo aver così capito, grazie a letture e video, che le razze non esistono, si è dedicata una parte della mattinata alla realizzazione di un'installazione artistica di grande impatto emotivo, ispirata a le “Foglie cadute” di Kadishman. L'opera dell'artista israeliano si trova presso il Museo ebraico di Berlino e, dal 1997, occupa uno dei Memory Void (vuoto di memoria) dell'esposizione, un ambiente lungo, stretto e poco illuminato.


Gli alunni di tutte le classi hanno realizzato, con il cartone, delle maschere; qualcuno ha anche aggiunto un pensiero, una riflessione, un auspicio.



Poi, una classe alla volta, gli alunni sono scesi al pianterreno, dove era stato realizzato un binario, simbolo delle molte vie, cicatrici del Vecchio mondo, che han portato al massacro milioni di vittime innocenti; ripercorrendolo, i ragazzi hanno riavvolto il filo della memoria, per concludere il percorso al mucchio di maschere buttate a terra, lasciate cadere, abbandonate come foglie morte, come intere generazioni ammutolite nell'orrore, finite in un crematorio o in una fossa comune. 



Gli alunni hanno anche creato un cumulo di scarpe, che ricorda quelli trovati nei lager all'indomani della liberazione. 




Queste scarpe sono poi state donate, insieme a tanti altri indumenti, all'Associazione culturale "Rinascita dell'Ucraina" che, per contro del charity fund "International association for support in Ukraine" raccoglie beni di prima necessità per i profughi e le vittime della crisi umanitaria attualmente in corso nel contesto della guerra in Ucraina.

La giornata si è poi conclusa con la visione del film "Il viaggio di Fanny" sul quale poi si è svolta una riflessione condivisa.

Si ringraziano tutti gli alunni e i colleghi per la partecipazione, in particolare le professoresse Maria Grazia Appolloni, Cristina Ciardullo e Rita Sozzi per l'organizzazione della giornata e Antonino Stella per le riprese e la realizzazione del video.

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