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Due anni di pandemia: uno sguardo dal punto di vista dei giovanissimi

In questo momento, quando pare che la situazione pandemica sia in miglioramento e le restrizioni si stiano allentando, si fa strada la consapevolezza di tutti i problemi che il Covid ha portato con sè, non solo dal punto di vista sanitario ma anche sociale. Mattia Del Barba, Syria Nigido, Davide e Jacopo Pelusi hanno voluto raccontare alcune delle conseguenze che loro in prima persona ed i loro coetanei hanno vissuto in questi ormai due anni di emergenza.


L’ EFFETTO DEL COVID-19 SUI GIOVANI

Dal 22 febbraio 2020 le vite di tutti hanno preso una piega inaspettata; ci hanno detto che un virus si stava diffondendo rapidamente in tutto il mondo.

Inizialmente, l’idea di rimanere a casa da scuola è stata accolta quasi in maniera positiva dalla maggior parte dei ragazzi, perché vissuta come una vacanza.
In seguito, ci siamo accorti che non fare niente tutto il giorno è noioso, abbiamo perso la cognizione del tempo, abbiamo scoperto giochi all’aperto, il mondo dei videogiochi e l'importanza dell’amicizia.
Abbiamo scoperto che restare lontani da amici o parenti è dura.
Alcuni ragazzi erano spaventati e si chiedevano se saremmo usciti da questa situazione.
Dovevamo vivere con il coprifuoco, come in tempo di guerra, se no ci toccava una multa salata.
Purtroppo ancora non si avevano risposte, dovevamo solo restare chiusi in casa ad attendere con ansia buone notizie.

Solitudine, emarginazione, paura sono l'oggetto delle segnalazioni raccolte dal mondo giovanile durante la pandemia da Coronavirus.

I DANNI PSICOLOGICI

Il Covid fa male anche alla salute psicologica e ormai è noto a tutti, dopo due anni di pandemia.
La Regione ha firmato una risoluzione con cui chiede allo Stato di potenziare l'assistenza psicologica per i cittadini e promuovere la presenza dello psicologo nei presidi locali.
Oltre a soffrire il peso dell'isolamento sociale, infatti, sono anche stati molto colpevolizzati, come se la responsabilità dell'aumento dei contagi fosse esclusivamente loro. Questo ha creato un profondo senso di solitudine e demoralizzazione, quasi come se si fossero rassegnati.


I DANNI SOCIALI

Molti ragazzi si sono ritrovati lontani dai propri amici e, se non avevano il telefono, sono rimasti ancor più in una situazione sociale critica.
Senza la scuola in presenza si è rallentato il programma e non c'è più stato contatto con gli amici.
Infatti la DAD ha complicato la vita a tutti i ragazzi e c'è stato, in generale, un calo nell'impegno e nel rendimento degli studenti.


I DANNI ECONOMICI E IL TURISMO IN CALO

Anche le aziende locali hanno visto il proprio profitto diminuire; ecco alcuni esempi:
Il cinema di Sedriano ha dovuto chiudere e poi ridurre la capienza per le normative Covid.
Alcuni negozi hanno chiuso a causa della scarsità dei clienti, andando verso il fallimento.
Anche lontano da Sedriano si sentono i danni del Covid, come in montagna, nei paesi dove si trascorrono solitamente le vacanze, con la chiusura degli impianti.


In questo momento i contagi stanno diminuendo... Vorremmo chiudere questa disamina con la speranza che il Covid scompaia e che torneremo alla normalità senza più mascherine e tamponi.



di Mattia Del Barba, 
Syria Nigido, 
Davide Pelusi
e Jacopo Pelusi

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